L’Università di Torino, con i suoi 74mila studenti circa e quasi 4mila tra docenti e tecnici amministrativi, attiva significativi flussi di mobilità.
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A questi vanno ad aggiungersi le mobilità tra le sedi:
In passato l’Università ha utilizzato immobili messi a disposizione da altri Enti Pubblici, come il Demanio statale, la Provincia di Torino e la Città di Torino, che hanno fornito il nucleo più importante delle sedi universitarie, fra cui il Rettorato, gli immobili di Via Giuria, il complesso di Grugliasco, Palazzo Campana, l’ex caserma Podgora, l’ex IRVE.
Nella seconda metà del Novecento l’Ateneo ha realizzato numerose opere di proprietà. Fra le più significative Palazzo Nuovo e, più recentemente, il Campus Luigi Einaudi (CLE) e la Scuola di Biotecnologie, opere di grande fascino e prestigio. Oltre a importanti interventi sui Campus di Economia, di Grugliasco, e sulla nuova sede di Savigliano, ha avviato progetti di razionalizzazione, sviluppo e rinnovamento delle sedi amministrative, dei dipartimenti e delle residenze universitarie, finalizzati alla migliore utilizzabilità, flessibilità e sicurezza.
In città è stato sviluppato un modello di campus urbano, che si sviluppa su almeno tre direttrici:
1. Il campus del centro città, che collega le sedi storiche dell’Ateneo (dall’ex Caserma Podgora e Palazzo Campana a via Po) dove hanno sede il Rettorato, Palazzo Badini, Palazzo degli Stemmi, via S. Ottavio, con il nascente Centro Aldo Moro e Palazzo Nuovo, fino alle sponde della Dora nell’area della ex Italgas, dove sorge il Campus Luigi Einaudi
2. La direttrice lungo l’asse del Po, dove si trovano le sedi storiche delle Scuole e Dipartimenti dell’ambito scientifico che si spinge sino alle Molinette, arricchito da alcuni poli fuori città, come l’ospedale San Luigi (Orbassano), il campus di Grugliasco e di Collegno
3. Il Polo di Economia nell’ex Istituto dei Poveri vecchi, dove un importante esempio di architettura della Torino ottocentesca si coniuga con strutture modernissime.
Oltre la città metropolitana, troviamo le sedi di Cuneo, Savigliano, Asti e Biella, che l’Università di Torino ha deciso di mantenere per la loro importanza sul piano della formazione e della ricerca, e per lo stretto rapporto con il sistema produttivo e le imprese del territorio.