Spazio web dedicato alle informazioni sulle politiche dell'Università di Torino

Dossier Almalaurea 2018

Laurearsi è un investimento per il futuro lavorativo che rende già nel medio periodo. Scegliendo di iscriversi all’università gli studenti acquisiscono gli strumenti giusti per entrare nel mercato del lavoro attuale, una realtà inclusiva ma incerta. Questo è ancora più vero all’Università di Torino, dove gli studenti finiscono gli studi un po’ prima degli altri, anche se con voti più bassi, e quasi 2 studenti su 3 partecipano a esperienze di tirocinio e lavoro durante il percorso universitario.

Foto del Rettore Gianmaria Ajani

L’Università degli studi di Torino riconosce una delle sue responsabilità sociali nello sviluppo del territorio e delle sue risorse umane. Per adempiere a questa missione i dati forniti dalle indagini periodiche di AlmaLaurea sono un ausilio indispensabile poiché monitorano un aspetto essenziale dell’impatto economico e sociale dell’ateneo. A differenza di altre forme di valutazione, come i ranking internazionali, nascono da un profonda conoscenza del modello organizzativo delle università italiane, del mercato del lavoro italiano e locale, e sono al loro servizio. L’affinamento metodologico delle rivelazioni, oggetto di molte relazioni del convegno di Torino non potrà che migliorarlo nella direzione più utile alle politiche degli atenei e ai giovani stessi.

Rettore Gianmaria Ajani

Foto di Roberto Di Monaco e Roberto Leombruni

Le prime applicazioni del modello elaborato hanno mostrato come gli abbinamenti sul mercato tra lauree e professioni siano più numerosi e articolati di quelli prevedibili semplicemente assumendo gli obiettivi dichiarati dai corsi di laurea.

 Roberto Di Monaco,
Roberto Leombruni

 

Leggi l’abstract dell’intervento di Roberto Di Monaco e Roberto Leombruni

Scarica la presentazione di Roberto Di Monaco e Roberto Leombruni

Foto di Sara Romanò

La coerenza tra studio e lavoro è generalmente associata a quelle lauree che aprono a professioni regolamentate da ordini o albi e in cui pertanto la transizione università-lavoro è normata. Minori tassi di coerenza si trovano in quei settori disciplinari caratterizzati da contenuti generalisti, e ciò riflette il fatto che i corsi di studi di queste aree formano competenze fungibili in contesti anche molto diversi tra loro, un elemento che, a sua volta, rende più complicato stilare un elenco completo delle professioni di sbocco.

Sara Romanò

 

Leggi l’abstract dell’intervento di Sara Romanò

Scarica la presentazione di Sara Romanò

Foto di Dalit Contini e Andrea Scagni

Negli ultimi anni si osserva un miglioramento delle carriere universitarie sia in termini di probabilità di abbandono degli studi che di tempi alla laurea. La riduzione della probabilità di abbandono interessa tutti gli studenti ad eccezione di quelli che provengono dagli istituti professionali. Inoltre permangono differenze legate al reddito e alla professione dei genitori.

Dalit Contini, Andrea Scagni

 

Leggi l’abstract dell’intervento di Dalit Contini, Andrea Scagni

Foto di Roberta Ricucci

Gli studenti di origine straniera sono un insieme composito e in crescita nei percorsi di
istruzione terziaria. Tra di essi ritroviamo ovviamente i protagonisti dei programmi di mobilità internazionale, affiancati di recente dal peculiare gruppo di studenti rifugiati o titolari di protezione internazionale e soprattutto da coloro che, “figli dell’immigrazione”, vi si iscrivono in continuità dalla scuola secondaria di II grado italiana.

Roberta Ricucci

 

Leggi l’abstract dell’intervento di Roberta Ricucci