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Dossier Città della cultura, leva di sviluppo

L’Università di Torino è già attivo nella progettazione e realizzazione di attività museali sul territorio cittadino e regionale, ma una visione di futuro che valorizzi il ruolo dei musei nella cultura cittadina e piemontese richieste attività sistematiche e la costituzione di una rete collaborativa tra soggetti del territorio.

Già oggi, l’apporto che UniTo offre alle attività museali si configura:

 

A livello della ricerca, in relazione alle collezioni, agli studi sul ruolo dei musei quali agenti di sviluppo socio-economico e all’analisi della dimensione economica, giuridica e sociale delle azioni e degli impatti di queste istituzioni

 

A livello della didattica, nella formazione degli studenti in ambiti museali anche attraverso l’organizzazione di stage e tirocini, e contribuendo all’organizzazione di esperienze di alternanza scuola-lavoro rivolte agli studenti medi

 

A livello dell’ideazione di eventi e iniziative di divulgazione e di comunicazione della scienza rivolte alla cittadinanza, compresa la progettazione di esposizioni temporanee

 

I poli museali di UniTo

UniTo sta investendo nello sviluppo di un Polo Museale d’Ateneo sito in Via Pietro Giuria/ Corso Massimo D’Azeglio, all’interno del quale sono attualmente visitabili il Museo Lombroso, il Museo di Anatomia e il Civico Museo della Frutta, cui in futuro si aggiungeranno il Museo di Antropologia ed Etnografia e il Museo di Storia della Medicina.

È inoltre presente un Archivio Scientifico Tecnologico (ASTUT), temporaneamente chiuso al pubblico, perché in via di trasferimento in altri locali. L’archivio contiene un repertorio di strumenti e memorie della ricerca svolta all’Università di Torino in due secoli di storia e altri documenti connessi alla storia delle scienze e delle tecniche a Torino. Presso il rettorato è invece attivo l’Archivio Storico, che conserva la documentazione prodotta all’interno dell’Ateneo dal 1693 agli anni sessanta del Novecento, per un patrimonio complessivo di circa 360 milioni di documenti, oltre a circa 200.000 tesi di laurea.

 

Più in generale, le competenze museali presenti in UniTo sono contraddistinte da una forte interdisciplinarietà nei vari ambiti tematici e gestionali, nonché da una specifica vocazione alla riflessione teorica condotta all’interno della comunità scientifica internazionale, che si può efficacemente applicare a sperimentazioni innovative.

 

La visione di UniTo nell’ambito dell’attività museale punta a promuovere il public engagement, la partecipazione attiva del pubblico nella costruzione di un patrimonio culturale vivo e nella sua costante riattualizzazione, nonché il riconoscimento della titolarità del pubblico a intervenire direttamente nella produzione culturale. 

 

Tale prospettiva favorisce i processi di cittadinanza attiva e di integrazione delle diversità che arricchiscono la società contemporanea. I musei possono e devono essere spazi di integrazione delle diversità sociali, culturali, di genere e presidio contro il crescere di razzismo, sessismo e xenofobia. 

 

UniTo sostiene i processi di innovazione tecnologica della comunicazione museale, attraverso tutte le sue modalità di sperimentazione e attuazione della produzione e della condivisione culturale, e in particolare con la “Incubatrice per la Imprenditorialità Creativa e Culturale”, mediante attività laboratoriali aperte agli studenti e agli operatori culturali.

 

Legge Regionale sulla cultura

UniTo ha inoltre partecipato agli Stati Generali della Cultura, un tavolo che ha coinvolto i principali attori del sistema culturale piemontese con l’obiettivo di ridefinire il ruolo strategico della regione Piemonte nell’ambito dello sviluppo sociale ed economico del territorio, al fine di creare un metodo di progettazione partecipata e impostare una proposta di legge che metta a sistema la cultura.

Nel 2016 sono stati organizzati sei appuntamenti sul territorio: ad Alessandria e Asti, Novara e Verbania, Vercelli e Biella, Cuneo e, in ultimo, nella Città metropolitana di Torino. Sono stati coinvolti circa 1.000 operatori culturali tra istituzioni, associazioni, professionisti, operatori culturali e amministrazioni locali ai quali è stata data l’opportunità di confrontarsi su quattro principali tematiche ritenute strategiche per lo scenario culturale piemontese e nazionale:

1La governance del sistema culturale e la sua interazione con gli altri settori produttivi ed economici, il rapporto con l’Europa e con i diversi livelli amministrativi e le funzioni necessarie delle pubbliche amministrazioni.

2 Le professionalità culturali e le prospettive del lavoro nel mondo della conoscenza.

3 L’impresa culturale e la multi-settorialità, il rapporto con l’innovazione e l’applicazione delle nuove tecnologie alla creatività, la valorizzazione e fruizione dei beni culturali, dei luoghi e dei prodotti turistici.

4 Il rapporto con i pubblici e la partecipazione dei cittadini alle dinamiche della progettazione e della produzione culturale e scientifica

Tra i risultati del lavoro degli Stati generali della cultura sono emersi: la richiesta di una cabina di regia a livello regionale, il bisogno di fare sistema e di essere connessi attraverso piattaforme di scambio di informazioni, il desiderio di strumenti di semplificazione amministrativa, strumenti finanziari e di credito dedicati e di supporto alla formazione e informazione. A livello nazionale, inoltre, alla Regione Piemonte si chiede di operare nei confronti del MiBACT per una definizione dell’impresa culturale e per un lavoro di affinamento di normative a sostegno della cultura, prime fra tutte l’Art Bonus.

(Fonte Progetto Innovazione e Competitività dell’Università degli Studi di Torino)