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Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR 2011-2014)

Aggiornamento della pagina al 11/01/2018

Leggi la lettera del Rettore alla Comunità di studio e di ricerca dell’Ateneo di Torino (documento in formato pdf)

VQR 2011-2014: Risultati e prospettive' (materiali incontro 8 maggio 2017 - Cavallerizza Reale)

VQR 2011-2014: Risultati e prospettive
Evento dell’8 maggio 2017 – Ore 9, Aula Magna della Cavallerizza

Scarica i materiali dell’incontro in formato pdf (accesso riservato alla comunità Unito).

1) VQR e Unito: ricadute per il presente e indicazioni per il futuro
Alessandro Sembenelli – Coordinatore Unito VQR 2011-2014 

2) Analisi dei dati VQR 2011-2014 a livello di Area/Struttura
Ezio Ferroglio – Coordinatore Osservatorio per la Ricerca 

3) L’esperienza dipartimentale: dal processo di selezione all’analisi dei risultati

Dipartimento di Chimica 

Dipartimento di Giurisprudenza 

Dipartimento di Psicologia 

Dipartimento di Scienze Mediche 

Dipartimento di Studi Umanistici 

Cos’è la VQR

VQR è la sigla di Valutazione della Qualità della Ricerca, la procedura di valutazione dei risultati della ricerca scientifica effettuata in un dato periodo, che l’ANVUR realizza nell’ambito delle sue attività istituzionali.

Cos’è l’ANVUR

L’ANVUR, l’Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca, sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle Università e degli Enti di ricerca. L’ANVUR cura la valutazione esterna della qualità delle attività universitarie e degli Enti di ricerca destinatari di finanziamenti pubblici e indirizza le attività dei Nuclei di valutazione. Infine, valuta l’efficacia e l’efficienza dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e innovazione.

Valutazione della Qualità della Ricerca 2011-2014: la procedura metodologica 

La procedura di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) 2011-2014 consiste nella valutazione dei risultati della ricerca scientifica pubblicata nel periodo 2011-2014 dalle Università italiane Statali e non Statali, dagli Enti di Ricerca pubblici vigilati dal MIUR e da altri soggetti pubblici e privati che svolgono attività di ricerca. L’attività dell’ANVUR viene effettuata su specifica richiesta dell’Università/Ente.

Chi ha partecipato

Al progetto VQR si sono sottoposte
96 Università statali e non statali
12 Enti di Ricerca vigilati dal MIUR
26 Enti Volontari

Sono stati valutati
96.000 prodotti della ricerca realizzati da
circa 50.000 tra professori e ricercatori

Chi ha valutato

Gruppi di Esperti della Valutazione (GEV) sono composti da
circa 450 Esperti italiani e stranieri che si sono avvalsi del contributo di
circa 14.000 revisori (professori e ricercatori),
anch’essi italiani e stranieri

VQR: perché è importante

Ottenere risultati elevati nella VQR è importante per almeno due ragioni:

  1. Perché gli indicatori che determinano il calcolo della VQR premiano le Università capaci di eccellere nella ricerca e quelle che favoriscono la crescita professionale anche attraverso l’inserimento in organico di nuovi docenti eccellenti nelle loro attività di ricerca scientifica.
  2. Perché i risultati della VQR concorrono a determinare la ripartizione della parte premiale (1,4 miliardi) del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO). In particolare, attraverso un indicatore della qualità della ricerca dell’intero corpo docente (IRAS1) e un secondo indicatore della qualità della ricerca dei soli neopromossi e neoassunti (IRAS2).

IRAS1

IRAS1 è un indicatore che si determina dal rapporto tra:

Gli indicatori calcolati per ciascuna area scientifica sono poi pesati per l'importanza di ogni area a livello nazionale in termini di prodotti conferiti. Tale indicatore dipende sia dalla quantità che dalla qualità di prodotti conferiti da ogni università.

IRAS2

L'IRAS2 è calcolato come il precedente, ma con il solo riferimento ai prodotti della ricerca dei neopromossi e neoassunti della specifica Università nel periodo di riferimento (VQR 2011-2014)

Come si è arrivati a questi risultati: la metodologia

Aree e prodotti sottoposti a valutazione

La VQR si articola su 16 Aree di Ricerca: per ogni area, l’ANVUR ha costituito un Gruppo di Esperti della Valutazione con il compito di valutare i prodotti della ricerca

Le valutazioni sono basate sul metodo della valutazione tra pari e, per gli articoli delle aree bibliometriche indicizzati nelle banche dati Web of Science e Scopus, sull’analisi bibliometrica

I soggetti valutati sono costituiti da:

  • ricercatori (a tempo determinato e indeterminato)
  • assistenti
  • professori di prima e seconda fascia
  • professori straordinari a tempo determinato e dai ricercatori
  • tecnologi e dirigenti di ricerca degli Enti di Ricerca.

Sono presi in considerazione ai fini della VQR i prodotti di ricerca costituiti da:

monografie scientifiche e prodotti equivalenti

contributi in rivista

contributi in volume e altri tipi di prodotti scientifici (ad esempio disegni, banche dati, progetti architettonici, ecc).

I criteri alla base della valutazione

Il giudizio di qualità si basa sui criteri di

Originalità, da intendersi come il livello al quale il prodotto introduce un nuovo modo di pensare in relazione all’oggetto scientifico della ricerca, e si distingue così dagli approcci precedenti allo stesso oggetto

Rigore metodologico, da intendersi come il livello al quale il prodotto presenta in modo chiaro gli obiettivi della ricerca e lo stato dell’arte nella letteratura, adotta una metodologia appropriata all’oggetto della ricerca e dimostra che gli obiettivi sono stati raggiunti

Impatto attestato o potenziale nella comunità scientifica internazionale di riferimento, da intendersi come il livello al quale il prodotto ha esercitato, o è suscettibile di esercitare in futuro, un’influenza teorica e/o applicativa su tale comunità, anche in base alla sua capacità di rispettare standard internazionali di qualità della ricerca.

Fonte: Anvur

L’analisi basata su tali criteri converge in un giudizio sintetico sul prodotto della ricerca, articolato su cinque livelli:

1Eccellente

Massimi livelli di originalità

 Massimi livelli di rigore metodologico

Forte impatto nella comunità scientifica

2Elevato

Buoni livelli di originalità

Buoni livelli di rigore metodologico

Significativo impatto nella comunità scientifica

3Discreto

Discreti livelli di originalità

Discreti livelli di rigore metodologico

Apprezzabile impatto nella comunità scientifica

4Accettabile

Sufficienti livelli di originalità

Sufficienti livelli di rigore metodologico

Circoscritto impatto nella comunità scientifica

5Limitato

Scarso livello di originalità

Scarso livello di rigore metodologico

Molto limitato livello di impatto nella comunità scientifica

Ulteriori dati legati alla ricerca

Nell’ambito della VQR la valutazione riguarda – oltre ai prodotti della ricerca sopra menzionati – anche ulteriori indicatori legati alla ricerca, e in particolare:

La capacità delle strutture di attrarre risorse esterne sulla base di bandi competitivi

L’alta formazione effettuata dalle strutture

La mobilità nei ruoli degli addetti nel quadriennio.

A fini conoscitivi è inoltre considerato anche il profilo di competitività delle Istituzioni per le attività di terza missione, dove sono analizzati i proventi dall’attività di terza missione, l’attività brevettuale e le imprese spin-off.

I risultati di UniTo: le aree di ricerca

1. Rispetto ai principali Atenei italiani

Nella VQR 2011-2014 l'Ateneo torinese ha ottenuto un risultato molto positivo, migliorando rispetto all'edizione precedente e crescendo più di quanto fatto dagli altri Atenei. In questa tabella sono riportati i risultati degli Atenei paragonabili per dimensione e dei due Politecnici (Torino e Milano).

  • A fronte di un peso nazionale di 3,82187, l’Ateneo di Torino ha ottenuto un +11% sull’indicatore della qualità della ricerca dell’intero corpo docente (IRAS1), anche in virtù di questo risultato l’Ateneo riceverà una quota di finanziamenti superiore al proprio peso nazionale
  • Torino è terzo tra i grandi Atenei, dietro a Padova (+18%) e a Bologna (12%) e con un discreto margine positivo su altre università con cui di solito si confronta come: Milano (+8%), Firenze (+6%), Politecnico di Torino (+4%), Politecnico di Milano (+3%), Pisa (0%)
  • Risultati ancora più rilevanti sono stati ottenuti dall’Università di Torino sul secondo indicatore (IRAS2), che valuta la qualità della ricerca dei soli docenti neopromossi o neoassunti. 

2. Nelle Aree di ricerca

Area Posizione in graduatoria nella classe* Classe dimensionale** Δ %
rispetto
 alla media
01 – Scienze matematiche e informatiche 6 G  
02 – Scienze fisiche 2 G +9%
03 – Scienze chimiche 1 G +10%
04 – Scienze della terra 6 G  
05 – Scienze biologiche 1 G +19%
06 – Scienze mediche 2 G +17%
07 – Scienze agrarie e veterinarie 3 G +10%
08b – Architettura 5 P  
09 – Ingegneria industriale e dell’informazione 2 P  
10 – Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche 3 G  
11a – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche 1 G +19%
11b – Scienze psicologiche 5 G  
12 – Scienze giuridiche 3 G +12%
13 – Scienze economiche e statistiche 5 G  
14 – Scienze politiche e sociali 3 G +17%

Fonte: Anvur

*    ‘Posizione in graduatoria nella propria classe’: è la posizione nella graduatoria della classe dimensionale di appartenenza.
**   La colonna ‘Classe dimensionale’ indica la classe dimensionale di appartenenza dell’università (P=piccolo, M= medio, G=grande)

L’Ateneo ha avuto ottime performance praticamente in ogni area disciplinare, distinguendosi in particolare nelle Scienze Biologiche (+19% rispetto alla media), Chimiche (+10%), e Storiche, Filosofiche e Pedagogiche (+19%) dove ha raggiungo il 1° posto nella classifica per Atenei; il 2° posto nelle Scienze Mediche (+17%) e Fisiche (+9%) e il 3° posto nelle Scienze Agrarie e Veterinarie (+10%), Giuridiche (+12%) e Politiche Sociali (+17%) nel proprio segmento dimensionale.

Tutte le strutture riportate nella tabella si riferiscono a grandi strutture (G), a eccezione delle aree disciplinari di Architettura e Ingegneria industriale e dell’informazioni, che fanno capo a piccole strutture (P).

Complessivamente, Torino è presente nelle prime tre posizioni in 9 Aree VQR su 16, dietro solo a Padova e Bologna (entrambe con 11 Aree)

I risultati di UniTo: il Public Engagement

È stato valutato l’insieme di attività senza scopo di lucro con valore educativo, culturale e di sviluppo della società (public engagement). La rilevazione ha avuto per oggetto le iniziative selezionate come più significative dall’Ateneo e dai singoli Dipartimenti. Ogni istituzione poteva presentare fino a cinque attività di Public Engagement e fino a tre attività per anno per Dipartimento.

La valutazione è di natura qualitativa: è stata svolta mediante la peer review di tutte le schede presentate.

Public Engagement 2014: UniTo nelle graduatorie

*Classe di merito A: assegnata agli Atenei che svolgono l'attività di Public Engagement in modo continuativo con ottimi risultati, che sono pienamente consapevoli della strategicità di queste attività, che vi dedicano risorse appropriate, compresa la valutazione, e registrano un notevole impatto in senso generale

**Posizione in Graduatoria di Ateneo: media dei punteggi ottenuti dall'Ateneo nelle 5 attività presentate

*** Posizione in Graduatoria dei Dipartimenti: media dei punteggi ottenuti dai singoli Dipartimenti (ogni Dipartimento ha potuto presentare fino a 3 attività)

L’Ateneo di Torino si afferma come primo Ateneo in Italia per il Public Engagement.

  • Si premiano le politiche di Ateneo nei confronti del territorio per l’attività di valorizzazione e condivisione dei percorsi di ricerca e di didattica
  • Si mettono in luce le attività che hanno permesso di valutare il grado di apertura dell’Università al contesto socio-economico
  • Si misurano le moltissime interazioni che l’Ateneo ha con le imprese, le scuole e la società per generare sempre più opportunità di sviluppo sociale.

Nella graduatoria dei Dipartimenti, Torino si colloca al terzo posto, ma è al primo posto tra gli Atenei con un numero elevato di Dipartimenti.

I criteri di valutazione

Chiarezza degli obiettivi dell'attività

Chiarezza e coerenza sulla base della categoria di Public Engagement selezionata e dei destinatari.

Entità delle risorse impegnate nell'attività

Impegno dell’istituzione (o sotto-istituzione) in termini di budget complessivo destinato alla realizzazione dell’attività e presenza di eventuali finanziamenti di altri stakeholder.

Impatto dimostrabile dell'attività

Capacità di dimostrare l’impatto dell’attività, utilizzando varie dimensioni (ad esempio: soggetti terzi coinvolti, popolazione coinvolta, bisogni sociali interessati, interesse manifestato dai media, estensione geografica, ecc)